lunedì 2 febbraio 2015

L'elezione secondo Matteo

A pochi giorni dall'elezione del nostro nuovo Presidente, sento il dovere di condividere la mia riflessione dedicata a questa bella parentesi della nostra politica.
E' talmente rara l'opportunità di ammirare una mossa positiva in Parlamento, che non posso farmela sfuggire.
Premetto che non so molto di Mattarella, mi son documentata come tutti, ma non credo di poter esprimere un giudizio. Certamente sembra un uomo coerente e semplice, già ottime qualità, ma infondo il suo ruolo c'entrerà poco con il suo passato e molto con il futuro, quindi lo giudicherò in corso d'opera sperando di confermare la mia sensazione positiva. Per ora quel capello bianco e l'occhio gentile mi suscitano fiducia, per il resto si vedrà.

La vera grande storia di questi giorni riguarda il vincitore morale di questa elezione: Renzi. 
Lui che è sempre nella bufera per un motivo o per l'altro, ha dimostrato senza se e senza ma che un caparbio leader può tirar fuori le "cosiddette" e far bene il suo lavoro.
Ha fatto il diavolo a quattro per convincere tutti i suoi (che non hanno mai brillato per unità) e poi si è spostato a far la furia tra gli oppositori.  L'obbiettivo era di eleggere il prima possibile il Presidente per continuare con il lavoro parlamentare, punto. L'Italia è stufa di chiacchiere e guerriglie e questo Renzi lo sa bene.
Quindi da buon furbetto lui ha abbozzato, ha tolto i renziani dalla sua rosa di nomi, ha cercato il consenso in un uomo che potesse metter d'accordo molti ed è andato avanti.

Che dire, un esempio di genuino compromesso che è alla base della sana politica. Non entro nel merito degli interessi e degli accordi, dell'ipotetico patto del Nazareno o di un decadimento del centro destra. Il punto è che la sinistra di pochi anni fa, troppo convinta e troppo caparbia, non avrebbe cominciato l'elezione tendendo un braccio ma con l'ascia di guerra e non sarebbe servito a nulla.
Stavolta si è negoziato prima e si è eletto poi.
Stra condivido l'approccio e mi complimento con ogni singolo parlamentare che ha scelto il compromesso alla polemica (quindi i grillini sono fuori).

Perciò concludo con un bravo a Matteo per la regia dell'operazione, se fossimo agli Oscar oltre a miglior film si sarebbe aggiudicato anche la statuetta di miglior attore protagonista.





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