venerdì 5 dicembre 2014

La Mafia siamo noi

In questi giorni siamo logorati dalle notizie sulla Mafia a Roma, tutti arrestati, indagati, coinvolti. Non c'è destra e non c'è sinistra, non c'è amministrazione che si salvi. E' tutto marcio, è tutto corrotto.

Purtroppo non c'è nulla da fare. Ce l'abbiamo nel sangue. Per quanto io per prima mi indigno e mi vergogno, devo rassegnarmi alla realtà. L'Italia è la mafia. Non mi riferisco alla concezione “usuale” di mafia, quella che uccide, quella degli attentati e della droga. Mi riferisco alla mafia come modo di pensare, modo di essere, modo di agire. 
Mi spiego: vedo attorno a me l'esatto atteggiamento di chi è ai piani alti, semplicemente in piccolo. Respiro quotidianamente, dagli “insospettabili”, quell'atteggiamento che è all'origine di tutto questo schifo.

E' costume, è società. Non c'è l'Italia pulita che credo di rappresentare. Ci son pochi retti e tanti, tantissimi storti.

E' facile, indicare il politico di turno come indegna figura. Quante volte ci si trova intorno ad una bella tavola a conversare su quanto Montecitorio vada raso al suolo e ormai ci mettiamo pure il Campidoglio. Su quanto quest'Italia corrotta non la vogliamo e ci fa venire voglia di scappare.

Ma i politici, i nostri amministratori siamo noi.

Se vogliamo realmente lamentarci non possiamo parlare all'antipasto di Alemanno corrotto e al dessert di come non pagare l'Iva impicciando i conti. O riempirci la bocca di lotta alla mafia e poi chiamare l'amico in questura per toglierci la multa. Non possiamo essere arrabbiati di pagare tante tasse, se poi lo zio avvocato guadagna 100 e dichiara 10 (però ci fa bellissimi regali a Natale).

Andiamo, siamo sinceri. Nel nostro piccolo orticello, chi più chi meno, facciamo tutti così.

Il problema quindi è la nostra mentalità, la nostra cultura civile praticamente inesistente. Con questo non voglio screditare le indignazioni di questi giorni, anzi. E' tutto inaccettabile e va bene denunciarlo, ma invito tutti a riflettere sul nostro piccolo.

Se oggi evadiamo 20 perché il nostro budget è 50 e la nostra vita è adeguata sul livello 50, cosa faremmo se ci ritrovassimo a guadagnare 5000 e quindi a vivere all'altezza di questo standard? La risposta è che invece di evadere 20, evaderemmo 2000. Se oggi facendo un favore all'amico mi guadagno solo un buon Brunello a Natale, domani diventassi il Presidente di qualcosa comunque lo aiuterei e verrei ringraziato con un appartamento al posto del vino.
E' così, noi italiani siamo così, è solo questione di proporzioni. Poco potere, poca corruzione tanto potere, tanta corruzione.
Buona riflessione a tutti.

1 commento:

  1. Parole sante.
    Pensa che il mio commercialista non vuole credere che io non abbia guadagni in nero.
    Gliel'ho spiegato più volte, ma non c'è verso.
    Forse alla fine avrà ragione lui. Quando uno Stato ti porta via il 70% di quello che fatturi, quando i clienti pretendono che tu guadagni, lordo, in una giornata, meno di quello che chiede un idraulico per mezz'ora.
    Quando all'onestà si preferisce servirsi dell'evasore perché ci costa di meno, la prima cosa che ti viene in mente è di cercare su Google l'elenco delle ambasciate delle altre nazioni. Dove scappare.
    Sicuramente sono tutte meglio che stare qui a lavorare per pagare le pensioni a chi non ha mai lavorato, gli stipendi a chi non lavora, le esenzioni fiscali a chi ti ruba il lavoro perché può permettersi di fare prezzi concorrenziali, alla faccia tua che paghi tutto dall'inizio alla fine.
    Si fa presto a parlare di onestà.
    Ma bisognerebbe esserlo tutti.
    O almeno, corretti.

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